A causa di diversi fattori ambientali, il nuovo millennio ha portato con sé l’aumento di soggetti che sempre di più sono affetti da allergie.

Queste sono reazioni anormali dell’organismo quando si trova a contatto con determinate sostanze stimolanti di natura vegetale, animale o minerale, negli ultimi tempi però, questa trilogia si è allargata in altri molteplici sottogruppi, come appunto nel campo odontoiatrico.

Perché si verifichi una reazione allergica è necessario che l’organismo sia già stato precedentemente a contatto con un dato allergene, il quale, in questa prima fase, per mezzo di speciali anticorpi, prepara l’organismo alla reazione.

Questa si scatena soltanto a una seconda stimolazione da parte dello stesso allergene, durante la quale si produce una certa quantità di “istamina”, sostanza responsabile della comparsa delle manifestazioni allergiche (asma bronchiale, raffreddore da fieno, orticaria, etc).
Gli allergeni più comuni sono il polline dei fiori, il pelo di alcuni animali domestici, la polvere, diversi farmaci e così via.

In casi particolari però, la reazione allergica può manifestarsi in seguito al contatto dell’organismo con determinati microbi.

Per accertare quale sia l’allergene responsabile della reazione, d’iniettano nello strato più profondo della cute piccole quantità dell’allergene sospetto; se l’organismo viene a contatto con la sostanza di cui è allergico, reagisce formando, in corrispondenza del luogo dell’iniezione, una piccola papula.
L’allergia favorita da una predisposizione costituzionale (diatesi allergica) o da uno stato momentaneo dell’organismo, si cura desensibilizzando il paziente nei confronti dell’allergene responsabile con l’inoculazione del medesimo in piccole dosi, oppure impiegando farmaci antistaminici, capaci cioè di neutralizzare ‘azione dell’istamina.

Bisogna comunque fare attenzione, questo metodo è invasivo e può comportare dei rischi.

A causa delle nuove sostanze che vengono usate nel campo odontoiatrico, le reazioni allergiche da parte dei pazienti sono diventate molteplici, sia per l’aumento dei soggetti stessi che per i prodotti di sintesi che più volte vengono utilizzati.

Nella maggior parte dei casi le reazioni allergiche di questa tipologia provengono da anticorpi presenti sulla superficie dei linfociti.

Nel caso in cui si sospetti di avere allergie nei confronti dei materiali utilizzati in campo odontoiatrico, si può procedere con il test LTT, ossia il Test di Trasformazione Linfocitaria.

Questo, a differenza del Patch Test e del Prick Test che come accennato precedentemente può comportare danni, non solo è più efficacie ma anche moderno, affidabile e soprattutto esente da ogni forma di rischio.

Per fini diagnostici, l’LTT è dunque consigliato a tutti i soggetti che pensano di avere qualche forma allergica in riferimento agli strumenti che vengono utilizzati in campo odontoiatrico.

Fonte italiasalute.it